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Stagione 2018/19

Tutte
Una delle più grandi attrici francesi, Fanny Ardant, per la prima volta in Umbria, reciterà sul palco del teatro Cucinelli, in esclusiva nazionale, questo bellissimo testo tratto dalla sceneggiatura scritta da Marguerite Duras per il capolavoro di Alain Resnais.
Due pagine haydniane aprono il programma: la notevole «grande» ouverture per la meno fortunata opera L’isola disabitata, da Metastasio (1779), e la prima (1761) delle sinfonie scritte per il principe Esterházy, anche in questo caso con un impianto descrittivo, poi confermato nelle due successive (Le Midi, Le Soir).
La compagnia Les Ballets Trockadero de Monte Carlo, fra le più interessanti e attive realtà nel panorama della danza contemporanea, presenta a Solomeo un galà di estratti dai capolavori della danza classica.
Per la quinta volta a Solomeo il grande regista della scena internazionale Peter Brook porta in prima nazionale italiana, insieme a Marie- Hélène Estienne, una nuova creazione, interpretata da un formidabile trio di attori.
Fabrizio Falco e Laura Marinoni insieme in scena con un testo del prolifico drammaturgo, sceneggiatore e regista, di teatro e cinema, lo spagnolo Juan Carlo Rubio. George e Margaret sono una stramba coppia americana, lei con il mito di Julie Andrews, lui calato nel suo rassicurante machismo.
Tra la composizione del primo (op. 21, 1874 rev. 1877) e dell’ultimo (op. 90, 1890-91) dei quattro trii con pianoforte di Dvořák trascorrono una quindicina d’anni, che permetteranno al più grande dei compositori boemi di maturare il proprio stile, personalissimo e fortemente influenzato dai ritmi e dalle melodie della sua terra.
Umberto Orsini è il protagonista assoluto di quello che viene considerato uno dei più bei romanzi di Thomas Bernhard, una sorta di “concentrato” dei temi dell’autore, il suo testo più “intimo”, come sottolinea Patrick Guinand, quello in cui affronta nel modo più diretto il tema dei sentimenti, il punto più vicino alla sua parola, alla sua voce d’uomo, quella dell’autobiografia, che ci conduce nella sua casa-fortezza di campagna e nel suo universo letterario.
Credo che l’uomo sogni solo per non smettere di vedere.
Fra due pianoforti è un gioco di relazioni pericolose, un dialogo tra l’apparente immobilità della pagina scritta del repertorio “classico” e il “rischio calcolato” della pura invenzione, tipicamente jazzistica.
Un omaggio speciale ai nostri stimati amici di San Patrignano che tornano a Solomeo con una nuova creazione ispirata al poema di Ovidio.
Due ampie sonate, pagine non tra le più eseguite e note del repertorio pianistico, accomunate dalla predilezione che per entrambe ebbe Robert Schumann.
Isabella Rossellini, dopo i successi ottenuti a Barcellona e al Baryshnikov Arts Center di New York, presenta al Teatro Cucinelli un originalissimo one-woman show che prende ispirazione dal regno animale.
Una delle più note sonate beethoveniane apre un programma tutto incentrato su pagine nate dalla collaborazione o dall’ispirazione che virtuosi del violino fornirono alla composizione per il duo con pianoforte.
Buonasera! Siete pronti ad ascoltare la storia del principe Mezzanotte? Dovrete essere molto coraggiosi perché è una storia misteriosa, divertente e buffa, ma anche un po’ paurosa.
Un ricordo della divina Callas a quarant’anni dalla morte: in Master Class, Terrence McNally ripercorre la vita, l’arte, l’ascesa e il graduale distacco dal mondo della grande soprano.
Il diario di Caravaggio viene riletto dal compositore Lucio Gregoretti, in una partitura tutta moderna in cui, però, i modelli della tradizione restano presenti e dichiarati.
Sulfureo e carezzevole questo La morte e la fanciulla ha un piglio deciso, senza se e senza ma. I suoi movimenti incantevoli, precisissimi, portano con sé bellezza, sensualità: tutto ciò che alla dura Parca, qui video-virtuale-verbale, andrà restituito. Con umanissimo orrore.
Prosa
Una delle più grandi attrici francesi, Fanny Ardant, per la prima volta in Umbria, reciterà sul palco del teatro Cucinelli, in esclusiva nazionale, questo bellissimo testo tratto dalla sceneggiatura scritta da Marguerite Duras per il capolavoro di Alain Resnais.
Per la quinta volta a Solomeo il grande regista della scena internazionale Peter Brook porta in prima nazionale italiana, insieme a Marie- Hélène Estienne, una nuova creazione, interpretata da un formidabile trio di attori.
Fabrizio Falco e Laura Marinoni insieme in scena con un testo del prolifico drammaturgo, sceneggiatore e regista, di teatro e cinema, lo spagnolo Juan Carlo Rubio. George e Margaret sono una stramba coppia americana, lei con il mito di Julie Andrews, lui calato nel suo rassicurante machismo.
Umberto Orsini è il protagonista assoluto di quello che viene considerato uno dei più bei romanzi di Thomas Bernhard, una sorta di “concentrato” dei temi dell’autore, il suo testo più “intimo”, come sottolinea Patrick Guinand, quello in cui affronta nel modo più diretto il tema dei sentimenti, il punto più vicino alla sua parola, alla sua voce d’uomo, quella dell’autobiografia, che ci conduce nella sua casa-fortezza di campagna e nel suo universo letterario.
Credo che l’uomo sogni solo per non smettere di vedere.
Un omaggio speciale ai nostri stimati amici di San Patrignano che tornano a Solomeo con una nuova creazione ispirata al poema di Ovidio.
Isabella Rossellini, dopo i successi ottenuti a Barcellona e al Baryshnikov Arts Center di New York, presenta al Teatro Cucinelli un originalissimo one-woman show che prende ispirazione dal regno animale.
Buonasera! Siete pronti ad ascoltare la storia del principe Mezzanotte? Dovrete essere molto coraggiosi perché è una storia misteriosa, divertente e buffa, ma anche un po’ paurosa.
Un ricordo della divina Callas a quarant’anni dalla morte: in Master Class, Terrence McNally ripercorre la vita, l’arte, l’ascesa e il graduale distacco dal mondo della grande soprano.
Danza
La compagnia Les Ballets Trockadero de Monte Carlo, fra le più interessanti e attive realtà nel panorama della danza contemporanea, presenta a Solomeo un galà di estratti dai capolavori della danza classica.
Sulfureo e carezzevole questo La morte e la fanciulla ha un piglio deciso, senza se e senza ma. I suoi movimenti incantevoli, precisissimi, portano con sé bellezza, sensualità: tutto ciò che alla dura Parca, qui video-virtuale-verbale, andrà restituito. Con umanissimo orrore.
Musica
Due pagine haydniane aprono il programma: la notevole «grande» ouverture per la meno fortunata opera L’isola disabitata, da Metastasio (1779), e la prima (1761) delle sinfonie scritte per il principe Esterházy, anche in questo caso con un impianto descrittivo, poi confermato nelle due successive (Le Midi, Le Soir).
Tra la composizione del primo (op. 21, 1874 rev. 1877) e dell’ultimo (op. 90, 1890-91) dei quattro trii con pianoforte di Dvořák trascorrono una quindicina d’anni, che permetteranno al più grande dei compositori boemi di maturare il proprio stile, personalissimo e fortemente influenzato dai ritmi e dalle melodie della sua terra.
Fra due pianoforti è un gioco di relazioni pericolose, un dialogo tra l’apparente immobilità della pagina scritta del repertorio “classico” e il “rischio calcolato” della pura invenzione, tipicamente jazzistica.
Due ampie sonate, pagine non tra le più eseguite e note del repertorio pianistico, accomunate dalla predilezione che per entrambe ebbe Robert Schumann.
Una delle più note sonate beethoveniane apre un programma tutto incentrato su pagine nate dalla collaborazione o dall’ispirazione che virtuosi del violino fornirono alla composizione per il duo con pianoforte.
Il diario di Caravaggio viene riletto dal compositore Lucio Gregoretti, in una partitura tutta moderna in cui, però, i modelli della tradizione restano presenti e dichiarati.

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© 2024 Fondazione Brunello e Federica Cucinelli

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