Fra due Pianoforti – Rimbalzi fra classica e improvvisazione
Fra due pianoforti è un gioco di relazioni pericolose, un dialogo tra l’apparente immobilità della pagina scritta del repertorio “classico” e il “rischio calcolato” della pura invenzione, tipicamente jazzistica.
Die Lieben von Schumann
Due ampie sonate, pagine non tra le più eseguite e note del repertorio pianistico, accomunate dalla predilezione che per entrambe ebbe Robert Schumann.
Dedicato a…
Una delle più note sonate beethoveniane apre un programma tutto incentrato su pagine nate dalla collaborazione o dall’ispirazione che virtuosi del violino fornirono alla composizione per il duo con pianoforte.
Il colore del sole
Il diario di Caravaggio viene riletto dal compositore Lucio Gregoretti, in una partitura tutta moderna in cui, però, i modelli della tradizione restano presenti e dichiarati.
Mendelssohn: Concerto op. 64
Due capisaldi del grande repertorio del primo Ottocento, nella lettura di Stefan Milenkovich.
L’affare Vivaldi
Dall’oblio a una delle più clamorose renaissance e già oggetto di un fortunato libro di Sardelli, uno dei massimi esperti vivaldiani e figura di raro eclettismo, si declina qui in una ricca antologia.
Sestetto Stradivari
La formazione del sestetto d’archi (due violini, due viole, due violoncelli; ovvero tre coppie di strumenti uguali, ma anche un doppio trio di strumenti diversi) fu nella tormentata carriera di Brahms un ottimo viatico nell’affrontare un catalogo cameristico (e sinfonico) su cui pesavano gli exempla dei grandi del passato, in primis del venerato Beethoven.
L’amo e la Venero
Il fiorentino Luigi Cherubini fu tra i compositori più amati da Beethoven. Affermatosi come operista di fama europea e figura centrale dell’ambiente parigino, Cherubini dette il suo contributo anche al genere del quartetto, che, poggiando sulla grande tradizione dei tre viennesi, sperimenta in una versione più leggera, virtuosistica e salottiera, adottando il modello “concertante”.
Trascrizioni Reinhard
La pratica della trascrizione ha assicurato per secoli la diffusione più capillare del grande repertorio, al tempo stesso donando sonorità diverse (cameristiche, talvolta persino “domestiche”) a musica di non quotidiana esecuzione.
I solisti di Pavia
Un ricco e vario itinerario musicale attraverso la produzione per archi. Diversissime le tre pagine per violoncello solista: uno dei più ispirati Péchés de vieillesse rossiniani, il Grand Tango che Piazzolla compose nel 1982 per Rostropovic e Twin legends, brano commissionato dagli stessi esecutori a Roberto Molinelli nel 2004.