Il nipote di Wittgenstein

di Thomas Bernhard

Umberto Orsini è il protagonista assoluto di quello che viene considerato uno dei più bei romanzi di Thomas Bernhard, una sorta di “concentrato” dei temi dell’autore, il suo testo più “intimo”, come sottolinea Patrick Guinand, quello in cui affronta nel modo più diretto il tema dei sentimenti, il punto più vicino alla sua parola, alla sua voce d’uomo, quella dell’autobiografia, che ci conduce nella sua casa-fortezza di campagna e nel suo universo letterario.

di Thomas Bernhard

traduzione Renata Colorni

adattamento Patrick Guinand

con Umberto Orsini

e con Elisabetta Piccolomini

scene Jean Bauer

regia Patrick Guinand

 

produzione Compagnia Umberto Orsini

Umberto Orsini è il protagonista assoluto di quello che viene considerato uno dei più bei romanzi di Thomas Bernhard, una sorta di “concentrato” dei temi dell’autore, il suo testo più “intimo”, come sottolinea Patrick Guinand, quello in cui affronta nel modo più diretto il tema dei sentimenti, il punto più vicino alla sua parola, alla sua voce d’uomo, quella dell’autobiografia, che ci conduce nella sua casa-fortezza di campagna e nel suo universo letterario.

“Che dire di Orsini sulla scena? Vigoroso, segnato in volto (ma dalla capacità maschile di trarre bellezza dai reticoli del tempo), duro e tenerissimo, sprezzante, odioso, razionale poeta dell’invettiva come il testo esige. Offre agli spettatori la classica esibizione di bravura, bravura ottenuta con la pratica diuturna del palcoscenico unita a scelte quasi mai facili o comuni (…) inni senza riserve dell’artista novarese, capace di scegliere un impervio cimento contemporaneo e di interpretarlo con rigore ed efficacia, senza mai indulgere al compiacimento e alla compiacenza.” Rita Sala, Il Messaggero

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